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Creare siti, app e documenti digitali accessibili significa garantire una buona user experience a tuttə, non solo a chi vede i colori in modo diverso o a chi usa uno screen reader. Quando rendi la fruizione dei contenuti più semplice per alcune persone, in realtà, stai aiutando anche tutte le altre.

Dal 28 giugno 2025 l’accessibilità è obbligatoria per legge. I nuovi prodotti e servizi digitali devono essere accessibili, mentre per ciò che è già online c’è tempo fino al 28 giugno 2030 per adeguarsi. Se sei una piccola impresa con meno di 10 dipendenti e un fatturato minore di 2 milioni di euro, sei esente dall’obbligo. A patto che tu non abbia un e-commerce: in quel caso dovrai adeguarti anche tu.

Se non rientri tra le realtà soggette all’esenzione, ti consigliamo di fare quanto prima un audit di accessibilità per capire come sei messə. Nel frattempo, ecco una guida con le principali cose da sapere sull’accessibilità digitale.

Perché l’accessibilità è importante

Non è solo una questione di regole: una parte non trascurabile del pubblico percepisce colori e contrasti in modo diverso (circa 4% con daltonismo e 2,5% con ipovisione). Design e testi accessibili riducono la fatica e facilitano la fruizione dei contenuti.

Il bello è che questi vantaggi sono per tuttə: perché se la user experience migliora, ogni utente è agevolatə. E anche la SEO ne risente positivamente.

Cosa dice la normativa (spiegato semplice)

La norma di riferimento (UNI CEI EN 301549:2021) stabilisce che i siti, app, e documenti digitali devono rispettare i criteri previsti dalle WCAG 2.1: le linee guida per creare contenuti web accessibili.

In pratica:

  • Stai lanciando un nuovo servizio? Progetta accessibile da subito: eviti costose rilavorazioni.
  • Il tuo sito è già online da tempo? Pianifica un adeguamento e correggi ciò che non va. Hai tempo fino al 28 giugno 2030.

Ma occhio, che “mettere a posto” una volta non basta. La conformità va mantenuta nel tempo, ogni volta che si aggiorna un contenuto o si introduce una funzione.

A chi è rivolto l’obbligo

Devono rispettare l’accessibilità i siti web delle Pubbliche Amministrazioni e degli enti privati che offrono servizi al pubblico. Ma ci sono delle eccezioni.

Sono esenti, infatti, le imprese con meno di 10 dipendenti o meno di 2 milioni di euro di fatturato. A meno che non abbiano un e-commerce: in quel caso rientrano nell’obbligo.

Cosa fare, nella pratica

Hai letto fin qui, ti sei fattə un’idea sulla normativa e sul perché l’accessibilità è importante per tuttə. Ora passiamo alla pratica, cioè a cosa fare concretamente per essere in linea con le regole previste.

Prima di tutto, effettua un audit per capire da che livello parti. Quanto sono accessibili il tuo sito web e i tuoi contenuti? Misuralo e mappa le criticità. E se dovrai metterti all’opera per migliorare l’accessibilità (com’è probabile che sia), ecco alcuni consigli su come fare.

Grafica accessibile: 4 cose di cui tenere conto

1) Il contrasto
Il testo dev’essere leggibile sempre. Assicurati che il contrasto con lo sfondo sia sufficiente a garantire una buona leggibilità. La prova “a occhio”? Non basta: usa strumenti di verifica.

2) Link chiari
Un’informazione, come una “call to action” o il rimando a un altro contenuto, non può passare solo dal colore. Se hai un link, oltre a un colore diverso aggiungi la sottolineatura. Risparmi errori e rendi più chiaro il messaggio per tuttə.

3) Parole leggibili
Usa font senza grazie, di dimensione ≥ 12 pt e interlinea 1,5 (nei PDF e nei materiali lunghi). Faciliterai la lettura continuativa, anche su mobile.

4) La struttura
Una gerarchia dei contenuti chiara (titoli, sottotitoli, paragrafi, liste) guida lo sguardo e i lettori di schermo.

Testi accessibili: 5 regole base

Scrivere testi accessibili per il web significa strutturare i contenuti come un ipertesto.

  1. Usa titoli H1-H2-H3 in ordine.
  2. Scrivi paragrafi brevi. Meno muri di testo, più chiarezza.
  3. Usa liste e punti elenco quando servono, renderanno la comprensione delle informazioni più immediata.
  4. Usa la formattazione, ma senza strafare. Grassetti e corsivi sono utili se impiegati con misura, per mettere in risalto le informazioni chiave. Ma esagerare renderà la lettura più difficile.
  5. Scrivi link descrittivi che facciano comprendere cosa succede cliccando. Per esempio: “Scarica il report” è meglio di un generico “Scopri di più”. Se i link aprono una nuova scheda, dillo.

Testo alternativo (ALT) delle immagini

L’ALT è un testo che serve a far “vedere” l’immagine a chi non la vede. Ricordati di compilarlo per migliorare l’accessibilità dei tuoi contenuti (piace molto anche a Google).

Tieni presente che:

  • deve essere breve (meglio se entro 125 caratteri)
  • deve essere utile a comprendere il contesto
  • se l’immagine è un link, devi dire dove porta
  • se l’immagine contiene testo, devi riportarlo
  • se l’immagine è puramente decorativa, puoi fare a meno di inserirlo

3 errori comuni (da evitare)

  • Testi su foto non schermate o su sfondi troppo ricchi: il contrasto crolla.
  • Usare solo il colore per evidenziare messaggi importanti: chi non distingue la tinta si perde l’informazione.
  • Tutto maiuscolo su frasi lunghe e troppi font diversi: la lettura diventa faticosa.

Tutto molto bello, ma quindi? Richiedi un audit

L’accessibilità rende la navigazione più semplice per tutte le persone. Spesso migliora anche la SEO e la user experience, aiutando il posizionamento del sito e riducendo l’abbandono da parte dell’utente. È una scelta win-win: per chi fruisce dei contenuti e per chi li offre.

Vuoi capire a che punto sei e cosa fare per migliorare? Contattaci per richiedere l’audit di accessibilità digitale. Facciamo un’analisi, individuiamo le priorità e ti consegniamo una roadmap realistica.